In ascolto: Hai riempito le mie mani

Chagall

Vorrei che oggi insieme riflettessimo su un disegno di Marc Chagall. Un artista nato nel 1887 in Russia bianca. Forse nei tratti di queste persone si può vedere qualcosa che ricorda la Russia. Sono una coppia, stanno molto vicino, addirittura le loro teste si toccano. La donna tiene nella mano destra una candela accesa. L’uomo ha un libro in mano. Sono circondati da simboli che hanno a che fare con la loro vita.

Vediamo a sinistra il crocifisso, che sembra quasi sorvolare i due personaggi. Guarda dall’alto verso di loro due e apre le braccia in un gesto di benedizione. L’artista ci mostra Gesù come ebreo con lo scialle di preghiera intorno ai fianchi. La tavola che riporta le parole Iesus Nazarenus Rex Iudorum, ci ricorda che Gesù era Nazareno e che viene mandato alla croce perché visto come il re degli ebrei. L’aureola ci dice che quest’uomo sulla croce è il Messia, il servo sofferente come ci viene presentato da Isaia.

Anche la pendola è un motivo che Chagall ha usato spesso come simbolo del tempo che passa e come avvertimento della vanità della vita.

In questa prospettiva possiamo anche interpretare la candela che la donna tiene nella mano. La fiammella della vita è minacciata, deve essere protetta. La vita si può spengere facilmente.

Rimangono ancora come simboli la luna che nel suo ritmo crescente e calante fa pensare nuovamente alla fugacità della vita e poi il libro in mano all’uomo. Senz’altro questo libro è la bibbia ebraica. Questo testo era il filo conduttore della vita nel ghetto ebraico dove cresceva il giovane Marc Chagall.

La vita dell’uomo e della donna in questo disegno è compresa tra la pendola borghese e le sofferenze del crocifisso, tra il suono dell’orologio e il grido: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Marco 15,34) Loro due, come anche noi, vivono nel campo di tensioni tra la bellezza generale e il progressivo degrado, tra l’amore e la morte. Vivono la loro vita, scandita dalla luna con il libro dei libri in mano, che è il filo conduttore della loro vita.

Questo quadro si intitola: Mi hai riempito le mani. Sì, Dio ha riempito anche le nostre mani. Con la fiammella della vita che ci dato e con la sua parola d’amore che ci conduce in questa vita.

Ulrike Jourdan