ISAIA 65,17-25

Dice il Signore:
ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra;
non ci si ricorderà più delle cose di prima;
esse non torneranno più in memoria.
Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare;
poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio,
e il suo popolo per la gioia.

Dio d’amore, abbiamo bisogno del tuo potere creatore in noi e attorno a noi.
Noi viviamo del passato e siamo confinati nel presente.
Aiutaci a vedere le fondamenta della tua città di pace e gioia:
la tua non è la promessa di un ipotetico futuro,
ma la realtà di una promessa che si sta già compiendo.
Aiutaci a vivere nella tua nuova terra
anche se siamo alle prese con le sfide e i drammi della nostra vita.

Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo;
là non si udranno più voci di pianto né grida d’angoscia;
non ci sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni,
né vecchio che non compia il numero dei suoi anni;
chi morirà a cent’anni morirà giovane
e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent’anni.

Dio d’amore, abbiamo bisogno della tua compassione in noi e tra di noi.
A volte il dolore della vita sembra un fardello troppo pesante da portare
e non riusciamo più a rallegrarci e ad avere speranza.
Desideriamo ardentemente il momento in cui
le lacrime non avranno motivo di esistere
e non veleranno più il nostro sguardo…
ma nel frattempo, aiutaci a vedere con i tuoi occhi
affinché riscopriamo le meraviglie della creazione
e gioiamo dei miracoli della nascita e della crescita,
affinché sappiamo scorgere oltre i muri delle nostre case
i segni della comunione che crei e mantieni, e possiamo gioirne.
Così le ombre della morte e della sofferenza sembreranno meno cupe.

Essi costruiranno case e le abiteranno;
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
Non costruiranno più perché un altro abiti,
non pianteranno più perché un altro mangi;
poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi;
i miei eletti godranno a lungo l’opera delle loro mani.

Dio d’amore, abbiamo bisogno della tua giustizia in noi e tra di noi.
Siamo consapevoli che alcuni possiedono così tanto che è difficile quantificarlo,
mentre altri lottano perché il proprio lavoro venga riconosciuto e retribuito
per poter acquistare il necessario.
Capita anche che all’onestà e alla giustizia
si preferisca l’imbroglio, la raccomandazione, la tangente.
In questo periodo in cui dobbiamo prendere precauzioni per lavorare,
in cui dobbiamo organizzarci per lavorare da casa,
in cui non possiamo lavorare, in cui abbiamo perso il lavoro,
stiamo rivalutando il lavoro e la giustizia nel lavoro.
Ti ringraziamo per tutte le persone che svolgono il loro lavoro
coscienziosamente e responsabilmente,
in modo particolare coloro che mettono a rischio la propria salute ogni giorno
venendo incontro alle necessità degli altri e delle altre.
Rendici sempre più riconoscenti e solidali.

Non si affaticheranno invano,
non avranno più figli per vederli morire all’improvviso;
poiché saranno la discendenza dei benedetti del Signore
e i loro rampolli staranno con essi.
Avverrà che, prima che m’invochino, io risponderò;
parleranno ancora, che già li avrò esauditi.
Il lupo e l’agnello pascoleranno assieme,
il leone mangerà il foraggio come il bue,
e il serpente si nutrirà di polvere.
Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo»,
dice il Signore.

Dio d’amore, abbiamo bisogno della tua presenza in noi e tra di noi.
In Cristo hai riconciliato con te tutte le cose.
Desideriamo vedere il giorno in cui noi e tutto il creato
saremo riconciliati gli uni e le une con l’altro.
Quel giorno nessuno conoscerà la paura, la malattia e la disperazione,
nessuno subirà ingiustizie e abusi;
il tuo regno si instaurerà nel nostro mondo.
Nel frattempo, aiutaci ad amare come siamo stati amati da te,
a dare come abbiamo ricevuto da te,
a vivere consapevoli che la tua vita è già nostra.
Amen.

Che Dio ti sia accanto e ti dia forza; che Cristo Gesù sia il tuo sostegno;
che lo Spirito Santo ti dia saggezza in pensieri, parole e azioni
per resistere a tutto ciò che ti minaccia.
Amen.