Il Regno dei Cieli…

Riflessione biblica su Matteo 13,44-46; Luca 17,20-21

Matteo 13,44-46
Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo,
che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde;
e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo.
Il regno dei cieli è anche simile a un mercante che va in cerca di belle perle;
e, trovata una perla di gran valore, se n’è andato,
ha venduto tutto quello che aveva, e l’ha comperata.
Luca 17,20-21
Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro:
«Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi;
né si dirà: “Eccolo qui”, o “eccolo là”;
perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».

Il Regno dei Cieli… chi non ha mai provato ad immaginarlo?
Regno dei cieli è tutto quello che ora non riusciamo a sperimentare pienamente nel rapporto con Dio, con noi stessi e con il nostro prossimo; è quella serenità che non dura nelle nostre giornate perché presto cancellata dalle preoccupazioni, dalle paure, dalle delusioni; è la gioia che proviene dall’essere soddisfatti della propria vita; è la pace, l’amore, la speranza che a volte sembrano estranei al nostro mondo.
La nostra idea del Regno di Dio è sempre più staccata dalla realtà: qui, sulla terra, siamo soli; qui, sulla terra, non potremo mai sperimentare veramente la solidarietà, la pace, la serenità; qui, sulla terra, siamo solo di passaggio… Aspettiamo, dunque, con fede, che Dio si decida ad instaurare il suo Regno e non illudiamoci di poter cambiare qualcosa di questo mondo: qui avremo solo guai, problemi, sofferenze, preoccupazioni, malattia, morte, insoddisfazione.
Ma siamo proprio sicuri di questo?

Il Regno dei Cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo.
Il padrone, come anche i lavoratori, non immaginano cosa sia nascosto nel campo in cui vedono solo terra, lavoro, fatica e, se tutto va bene, alla fine, un raccolto che permetta loro di sopravvivere. Eppure c’è qualcosa in più, qualcosa che è lì, a portata di mano, e che può cambiare la tua vita, qualcosa che proprio mentre lavori, mentre sudi, mentre cerchi di calcolare il guadagno che otterrai dal raccolto, scopri accanto a te.

Il regno dei cieli è simile ad un mercante di perle che sa, per certo, che esiste una perla magnifica, stupenda, la più bella di tutte, la più preziosa di tutte; e non si accontenta di ciò che ha, ma continua a cercare fino a quando, trovatala, la compra.
Noi sappiamo che il progetto di vita che Dio ha per noi non si limita a quello che viviamo qui, sulla terra: è qualcosa di più.
Ma sappiamo essere tenaci, come questo mercante, sappiamo continuare a cercarlo? No, non lo cerchiamo, troppo spesso ci limitiamo ad aspettare, sperando che, prima o poi, la perla arrivi fino a noi: possediamo altre perle, anche se di minor valore, e quelle ci bastano per sopravvivere.

Eppure, sorelle e fratelli, Gesù ci ricorda che il tesoro nascosto nel campo lo abbiamo già trovato, casualmente, senza neanche cercarlo: Dio ci è accanto, ci ama, ci salva, ci dona speranza, ci offre di vivere con lui e per lui. Certo, il campo in cui si trova questo tesoro non è nostro e per acquistarlo dobbiamo vendere tutto ciò che abbiamo. Dobbiamo rinunciare alle certezze che faticosamente ci costruiamo giorno per giorno; dobbiamo rinunciare alla tentazione di accontentarci della sopravvivenza giornaliera; dobbiamo rinunciare ai nostri rifugi; dobbiamo rinunciare alle nostre scuse; dobbiamo avere il coraggio di volere quel tesoro per usare quel tesoro, disseppellirlo e cambiare la prospettiva della nostra vita.
Sappiamo dell’esistenza della perla, ma dobbiamo avere il coraggio di acquistarla rinunciando alle altre piccole perle che abbiamo trovato e che costituiscono il nostro tesoro.
È una cosa che dobbiamo fare adesso: adesso il tesoro è qui, accanto a noi; adesso possiamo cercare e comprare quella perla.
È qui, nel nostro lavoro, nei rapporti a volte complicati delle nostre famiglie, nella stanchezza quotidiana, nella rabbia che ci coglie nel guardare la nostra società, nella preoccupazione e nella delusione del giorno per giorno, che Dio ci fa trovare i segni della presenza del suo tesoro e ci invita ad appropriarcene. Non rubandolo, non sottraendolo ad altri, ma acquistandolo per esserne padroni a tutti gli effetti, affinché nessuno ce lo possa togliere o reclamare.
Se non lavorassimo nel campo, il tesoro non lo troveremmo. Se ci limitassimo a restare nel nostro negozio in attesa della fortuna, la perla non potremo mai acquistarla.
Dio si fa conoscere e rivela la sua volontà nel pieno della nostra quotidianità e ci invita a riconoscere la sua presenza adesso, qui: “il regno di Dio è in mezzo a voi”.

È difficile crederci ed è difficile riconoscere la presenza del Regno di Dio in un regno sempre più umano, del Regno dei Cieli qui sulla terra. Noi siamo qui, in questo mondo, nel mezzo della pandemia, nel distanziamento sociale che per alcuni diventa isolamento, nell’indifferenza e nell’egoismo, nel timore per un presente a rischio e un futuro incerto… Eppure, ogni volta che riusciamo a vincere la tentazione di costruirci da soli le nostre sicurezze e le nostre certezze, e ci affidiamo a Dio percorrendo con lui il sentiero dell’amore, della cura reciproca, della giustizia, della riconciliazione, della verità, in un clima di fattiva collaborazione e solidarietà, noi viviamo un pezzettino di Regno dei Cieli, realizziamo un po’ di quella speranza nella promessa di Dio che è il principio e il fine della nostra vita.
Affidiamoci oggi al nostro Dio e speriamo; riconosciamo adesso il tesoro che ci invita a possedere e usiamo ora questo tesoro per consolarci e sostenerci vicendevolmente. Amen.

Sorelle e fratelli, rallegriamoci: Dio ama il mondo!
Possa Dio, nostro Creatore, rinfrescare la nostra energia.
Possa Cristo, nostra Luce, illuminare i nostri momenti più bui.
Possa lo Spirito Santo, testimone dell’Amore, rinsaldare la nostra comunione
fino a quando non potremo nuovamente incontrarci per lodare Dio insieme.
Amen.

Past. Daniela Santoro