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OSARE LA PACE PER FEDE

Comunicato del presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, past. Daniele Garrone

Diciamo no alla guerra, senza se e senza ma.
Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione e il nostro sgomento per quanto sta accadendo in Ucraina e chiediamo a tutti gli attori coinvolti di lavorare subito per la pace – dichiara Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Siamo vicini alla popolazione e preghiamo affinché si torni sulla strada della diplomazia e della risoluzione negoziale dei conflitti.
L’UE e l’Italia compiano ogni sforzo per la pace. Come chiese evangeliche sosteniamo e sosterremo ogni iniziativa che possa evitare violenze e dolore, nel pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli e delle persone. Intercediamo perché le chiese cristiane dei paesi coinvolti nel conflitto possano individuare e promuovere vie di riconciliazione oltre i nazionalismi.
Facciamo nostre le parole del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer che negli Anni ’30 esortava a “osare la pace per fede”, la fede nel Dio di Gesù Cristo che proclama “beati i costruttori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”.

“Non vi stancate di pregare per noi”

Intervista al pastore Igor Bandura, vicepresidente senior dell’Unione battista dell’Ucraina.

– In Ucraina ci sono più di duemila chiese battiste. Quali notizie arrivano dalle comunità?

«Da settimane tutte le chiese cristiane, anche le ortodosse, le pentecostali, le avventiste si stanno preparando a fronteggiare un possibile conflitto. In particolare, ogni chiesa battista ha elaborato un piano di aiuto alle persone bisognose. Oltre al digiuno e preghiera le chiese hanno pianificato l’azione di aiuto: sono state fatte liste delle persone che potrebbero ritrovarsi in grave necessità; abbiamo fatto una mappa degli approvvigionamenti di acqua nella nostra città in caso venisse sospesa la fornitura idrica; abbiamo conservato del cibo; abbiamo organizzato anche un aiuto medico di primo soccorso. Non appena abbiamo saputo della minaccia dell’attacco, i nostri pastori attraverso le chat comunitarie, hanno invitato le persone a trovare rifugio nei seminterrati dei locali di culto. Sappiamo che molti hanno già dormito ieri notte nei seminterrati e condiviso momenti di fraternità cantando canti, elevando preghiere insieme, e leggendo la Bibbia. La notizia che le chiese stanno offrendo un luogo accogliente e confortevole, in cui trovare riparo si è sparsa, e stanno accorrendo anche persone esterne alle comunità. In una chiesa battista sono arrivati più di 80 adulti con bambini e stiamo organizzando un’ulteriore raccolta di cuscini, coperte, e generi di prima necessità. In verità i nostri locali di culto non hanno la garanzia di essere posti sicuri, ma ciò che la gente sta cercando è un posto in cui si respiri un’atmosfera di pace, dove c’è ascolto aperto e sostegno, che consolano il cuore. La gente ha bisogno di parlare e di essere ascoltata. Da una parte c’è Putin, una macchina da guerra con le sue strategie di morte, e dall’altra ci sono persone semplici che vogliono vedere la gloria di Dio. Ti domandi: chi vincerà? Non so chi vincerà in questo scontro, certo, come uomo spererei che la vittoria fosse degli Ucraini, ma come cristiano attendo che Dio riveli la sua gloria in modo speciale: facendo cadere giù dai troni i potenti ed innalzando le persone umili. Questo è ciò che vorrei vedere nel mio paese. È questa la nostra preghiera, la nostra speranza, ed è questo ciò che ci motiva. Non vi stancate di pregare per noi!».  

– Qual è in questo momento il messaggio che i discepoli di Cristo in Ucraina sono chiamati a dare?

«Il nostro compito è amare Dio, amarci gli uni gli altri, amare la libertà, rimanere uniti, scegliere sempre il bene, essere grati per ciò che abbiamo e condividerlo con generosità con coloro che hanno perso ogni cosa». 

– Quale parola della Scrittura può aiutarvi a combattere la paura?

«Per sconfiggere la paura dobbiamo avvicinarci sempre più alla profonda comprensione del significato dell’amore, perché “nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura” (I Giov. 4, 18). Quando l’amore è presente la paura scompare: più amore significa meno paura. Più amore di Dio sappiamo vivere, coltivare, meno posto ci sarà per ogni tipo di paura».

INCONTRO DI PREGHIERA per la pace

Mercoledì 2 marzo, ore 17.00, incontro di preghiera online (in lingua inglese)

Pubblichiamo la lettera ricevuta dalla Moderatora della Tavola Valdese e dalla Presidente OPCEMI.
Chi fosse interessato a partecipare all’incontro di preghiera, chieda il link a: info@chiesametodistapadova.it

Care sorelle e cari fratelli,

vi scriviamo con il cuore rattristato dall’aggravarsi degli eventi di guerra che stanno causando morte e distruzione in Ucraina.
Molte delle organizzazioni ecumeniche europee e mondiali a cui aderiscono le nostre chiese si sono mosse con messaggi di vicinanza alle Chiese e alla popolazione ucraine e la Conferenza delle Chiese Europee (CEC/KEK), insieme alla Federazione Mondiale Luterana (LWF), alla Comunione Mondiale delle Chiese Riformate (WCRC) e al Consiglio Metodista Mondiale (WMC), ha lanciato un appello chiedendo preghiere di pace per il popolo dell’Ucraina e per la regione.
In particolare, siamo stati invitati ad un incontro di preghiera online del Mercoledì delle Ceneri, il 2 marzo 2022 alle 17:00 (CET).

L’incontro, in lingua inglese, riunirà cristiani dall’Ucraina e da altre parti del mondo, nella ricerca della pace e per la fine del conflitto in corso.

Con questa lettera vogliamo invitare tutte e tutti a partecipare a questo incontro di preghiera, agli eventi di preghiera che saranno organizzati nelle vostre città e/o chiese o comunque a voler e vivere la comunione profonda nella preghiera con altri cristiani in tutto il mondo accendendo, possibilmente nello stesso orario, una candela e pregando per chi piange per la perdita dei propri cari e per la distruzione causata dall’idiozia della guerra, per chi non si stanca di lavorare per la pace, e perché il Signore della vita possa illuminare con la sua saggezza i leader politici affinché ritrovino la strada del dialogo paziente e della riconciliazione.

Che Dio ci dia la forza di seguirlo sul Suo cammino di verità e di pace attenendoci al suo richiamo che una nazione non alzi più la spada contro un’altra e che non impariamo più la guerra, ma – come si esprime il teologo Dietrich Bonhoeffer – continuiamo a “osare la pace per fede”.

Con viva fraternità,

Per la Tavola valdese, la Moderatora, diac. Alessandra Trotta

Per il CP OPCEMI, la Presidente, past. Mirella Manocchio

Evangelici in Ucraina

In un clima di grande preoccupazione, nelle ultime settimane il past. Yuriy Kulakevych, direttore degli affari esteri della Chiesa pentecostale ucraina, ha focalizzato le sue predicazioni domenicali sulle parole del Sermone sul Monte, sull’invito di Gesù a non temere pur stando nella tempesta; ha dichiarato che le comunità saranno pronte ad aiutare le persone in difficoltà qualora scoppiasse la guerra. «Di fronte alla crescente minaccia della guerra, rimaniamo ambasciatori di Cristo. La pace viene dalla riconciliazione con Dio», ha dichiarato a conclusione del suo sermone.

«Speriamo vivamente che la nostra casa di preghiera non sia necessaria per ospitare le persone», ha affermato Volodymyr Nesteruk, pastore della Regeneration Baptist Church a Rivne, 200 miglia a ovest di Kiev. «Ma ci stiamo preparando affinché le persone possano venire qui, se necessario, per trovare sicurezza e riparo».

Il past. battista Brown ha affermato: «Come famiglia battista radicata in Gesù Cristo come Signore, rendiamo testimonianza alla verità biblica che “se un membro del corpo soffre, tutte le membra soffrono con esso”». Brown, ricordando che i battisti sono stati designati come terroristi e 40 delle loro chiese del Donbass sono state chiuse, ha chiesto ai battisti in tutto il mondo di pregare con maggiore fervore per la pace.