Libertà di religione e Covid-19. Una riflessione delle chiese europee

Il gruppo tematico della Conferenza delle Chiese europee sui diritti umani ha riflettuto sulla libertà di religione o di credo durante la lotta contro COVID-19

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Fase 2 e Chiese Evangeliche: «Tutelare libertà di culto anche per protestanti e credenti di tutte le confessioni»

Lettera della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato alla ministra Lamorgese

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25 aprile – Non sono io

Il video di Cospe e Carta di Roma

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L’Associazione Carta di Roma è stata fondata nel dicembre 2011 per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog) e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) nel giugno del 2008.

Il Cospe nasce nel 1983 ed è un’associazione privata, laica e senza scopo di lucro. Opera in 25 Paesi del mondo con circa 70 progetti a fianco di migliaia di donne e di uomini per un cambiamento che assicuri lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli. 

Covid-19: una riflessione protestante

Il documento della Commissione bioetica delle chiese battiste, metodiste e valdesi sull’emergenza pandemica

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Coronavirus: assegnati i primi fondi da parte delle chiese metodiste e valdesi

La Tavola Valdese ha ultimato il piano di assegnazione della prima parte degli 8 milioni di euro dei fondi dell’Otto per mille per l’emergenza Covid-19

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Settimana Santa

Dalle Palme a pasqua

Ecco le foto delle “Settimane Sante” che abbiamo ricevuto:

Grazie ad Andrea, Elohann e Sean, Rosanna. 

Notiziario Pasqua 2020

PASQUA 2020

Ecco il nuovo numero del Notiziario della Chiesa Evangelica Metodista di Padova, da leggere o scaricare:

Circolare OPCEMI – Pasqua 2020

OPCEMInews Pasqua 2020

Ecco la Circolare dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia da leggere o scaricare:

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DEL VII CIRCUITO DELLA CHIESA EVANGELICA VALDESE-UNIONE DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI IN ITALIA SUL CONGRESSO MONDIALE DELLE FAMIGLIE (WORLD FAMILY CONGRESS)

Siamo donne cristiane che appartengono ad una chiesa evangelica da molti anni impegnata in un percorso di riflessione sul matrimonio, la famiglia, la genitorialità. Siamo chiamate dalla nostra fede ad essere testimoni dell’amore di Dio per ciascuno e ciascuna nella realtà sociale in cui viviamo e per questo vogliamo unirci alle tante voci che si sono levate per ribadire il rispetto dei diritti e delle libertà di tutte le persone e per prendere una posizione critica nei confronti del Congresso Mondiale delle Famiglie (World Family Congress) appena svoltosi a Verona.
Non condividiamo l’idea che la natura abbia assegnato a uomini e donne differenti destini sociali e diverse funzioni psichiche, identificando automaticamente per la donna un ruolo meramente riproduttivo e di cura. Rifiutiamo l’idea che il lavoro delle donne fuori dal contesto casalingo, il divorzio e la possibilità di abortire siano le cause del declino demografico di cui soffrono le società occidentali. Ribadiamo con forza, invece, l’arricchimento che proviene dal riconoscimento dei diritti civili a configurazioni familiari diverse dalla coppia eterosessuale unita in matrimonio.
Ci preoccupano in particolare il carattere ideologico e discriminatorio delle posizioni assunte dai partecipanti, sia uomini che donne, al Congresso Mondiale delle Famiglie, la violenza culturale insita nella mancata accettazione della diversità, il ritenere che esista un solo modello al quale tutti e tutte debbano aderire.
Scorgiamo in questa operazione mediatica il tentativo di imporre con la violenza, non tanto fisica quanto psicologica ed economica, posizioni anacronistiche che aprono scenari di schiavitù e asservimento che speravamo fossero ormai superati. Ci rendiamo conto che il non aver sufficientemente elaborato le responsabilità che alcune ideologie hanno avuto nella storia del nostro paese ha permesso alle stesse di ripresentarsi in modi tanto simili a quelli che i nostri nonni e le nostre nonne hanno combattuto e contro i quali hanno perso la vita. I diritti acquisiti dalle lotte dei nostri padri e delle nostre madri sono di nuovo contestati e messi in discussione da una parte della società che ha paura della diversità, in qualsiasi modo questa si esprima.
Forti dell’esperienza di tutte quelle donne e quegli uomini che, prima di noi, hanno saputo opporsi alla violenza con la forza dell’amore, continueremo la nostra testimonianza dell’amore di Cristo che ci chiama ad accogliere ed amare il prossimo, chiunque esso o essa sia.
Il Consiglio del VII Circuito