Sermone: Predicazione di Domenica 11 Marzo – Osea 10, 12
Seminate per voi secondo giustizia e mieterete secondo bontà; dissodatevi un campo nuovo, perchè è tempo di cercare il Signore, finché egli venga e diffonda su di voi la giustizia.
La Parola di Dio, che ci giunge attraverso le parole della Scrittura, è così ricca di senso che i nostri giorni su questa terra non bastano perché ne possiamo comprendere tutto il significato profondo che ci è necessario per la costruzione della nostra interiorità dalla quale nascono le nostro azioni, davanti a Dio e davanti agli uomini.
Perciò è prezioso ogni momento che dedichiamo alla meditazione, ma in particolare lo è questo breve tempo che ritagliamo negli affanni quotidiani per dedicarlo al culto comune. Questo ci permette di uscire dalle nostre varie solitudini per sostare insieme ai piedi del Maestro, sapendoci discepoli chiamati ad avere un medesimo animo, consapevoli della povertà dei nostri linguaggi ma tesi nella preghiera che lo Spirito santo ci sia luce e guida.
Quando l’evangelo ci parla di terra, di seme, di grano buono, parla della nostra vita. Della nostra vita di uomini e donne, di esseri singoli e al tempo stesso strettamente interdipendenti gli uni dagli altri in quella fitta rete di aggregazioni umane che ricoprono la faccia di questa nostra terra. L’agricoltore non lavora a caso. Se vuole del buon grano che gli dia pane per campare, lavora al meglio il campo che ha. Comincia prima di tutto da quello. Poi si sceglie la qualità del seme, semina, e a suo tempo raccoglie. Non c’è niente di nuovo in questo: è stato così fin dai tempi dei tempi e avviene anche oggi. Ma se il coltivatore vede che il campo non gli dà pane, lo lascia e dissoda un campo nuovo. E questa volta sa che non dovrà fallire – ha bisogno estremo di alimento, quindi è lì, in questo campo nuovo che porrà le sue energie e lì fonderà le sue speranze per il suo presente e per il suo futuro. Proprio così è della nostra vita. […]
Ebbene, l’appello che ci viene dalla Parola è chiaro: in tutti questi casi non ci può, non ci deve essere esitazione. Abbandoniamo il vecchio e dissodiamo un campo nuovo. Facciamoci un’altra vita. È questo che hanno fatto tutti coloro che si sono convertiti alla buona notizia dell’evangelo, che si sono aperti nell’interezza della propria persona a Dio perché egli vi deponga il seme del Regno di giustizia – o del Regno dei cieli come la Bibbia spesso lo chiama – che il Cristo ha già seminato e che è già presente sulla terra e nella nostra stessa vita, come molti di noi sanno per esperienza; e poi hanno rovesciato la propria terra per scendere a una maggiore profondità e riconoscervi gli elementi utili che frutteranno in nutrimento e vita. Cambiamento, rinnovamento, lo sentiamo invocare tutti i giorni nella crisi che attraversa gran parte del mondo. Ma da dove si comincia? C’è un solo punto di partenza utile ed efficace e ce lo dice il nostro testo: è tempo di cercare il Signore, finché egli venga e diffonda su di noi la giustizia. Il riassetto dell’anima nostra dipende dal rinnovamento dei nostri pensieri e del nostro agire nell’appassionata e quotidiana ricerca di Dio come è stato reso luminosamente evidente nel Cristo, nella sua predicazione, nella sua compassionevole personificazione nei più miseri, nella sua mite assunzione di morte come di un agnello sacrificale e che il Padre ha tradotto nella gloria eterna della vittoria sul male e sulla morte. E’ con questa realtà che il mondo oggi si scontra e si confronta – tutto il mondo nelle sue molteplici forme di costumi, di pensieri, di conoscenze, di linguaggi, di logiche di vita, oggi con questa realtà vissuta e presente nel Cristo, il mondo si scontra.
l riassetto economico della gente, di cui si sente un bisogno enorme, dipende dalla scoperta che la ricerca di questo Dio che cozza contro tutti gli egocentrismi è il luogo dove uomini e donne ritrovano dignità e piena umanità. Il riassetto del mondo sociale e politico dipende dal piegare gli orgogli e gli egoismi che dominano i popoli e le società nella scoperta che il rinnovamento sta nei piani di Dio per gli uomini, predicati e resi reali nel Cristo, e non nei piani degli uomini. Questo è il messaggio che questa nostra piccolissima comunità. molto poveramente e molto immeritatamente vuole vivere e annunciare. Perciò ci giunge preziosa l’esortazione dell’apostolo: carissimi, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore degli empi; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen!
(Estratto dalla riflessione della sorella Febe)