Sermone: Che cos’è la chiesa?

Il testo biblico proposto per oggi si trova nella lettera di Paolo agli Efesini. Questa lettera è molto importante perché tratta un tema importante, cioè la chiesa di Gesù Cristo e la convivenza al suo interno, nella casa di Dio. A Efeso la prima chiesa cristiana era ancora in costruzione: non intendo lo stabile, ma penso alla costruzione umana di una chiesa, che non è mai facile. Sulla casa di Dio vogliamo oggi riflettere

Ascoltiamo che cosa scrive Paolo nel secondo capitolo della lettera agli Efesini vv 17-22.

17 Con la sua venuta (Gesù Cristo) ha annunziato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini; 18 perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito.  19 Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio.  20 Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, 21 sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore.  22 In lui voi pure entrate a far parte dell’edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito.

Non so quale pensiero evochi il testo in voi. Io l’ho letto appena tornata dalla Consultazione metodista la settimana scorsa e ho identificato automaticamente i lontani e i vicini nelle persone che ho visto lì. La nostra chiesa sta facendo grandi cambiamenti. Persone che 20 o 30 anni fa sono arrivati da lontano si sono oggi mischiati con quelli che storicamente sono vicini. Altri che 20 anni fa erano nel bel mezzo di tutto, fanno oggi un passo indietro per dare spazio. Questo rimescolamento di persone, idee e modi diversi di vivere la fede non è mai stato facile. Talvolta è così difficile che uno dei “vicini” ha deciso addirittura di allontanarsi. Proprio in relazione a tutte queste difficoltà Paolo deve scrivere la lettera alla chiesa di Efeso e in qualche modo scrive la sua lettera anche a noi oggi e ci dice:

Pace! Pace ai lontani, pace ai vicini, pace a tutta la chiesa di Gesù Cristo. Tutti quanti, ebrei e gentili, vicini e lontani, italiani, ghanesi, filippini e coreani – tutti quanti hanno ora accesso al Padre in un medesimo Spirito. Quest’unità nello Spirito è la corda che stringe insieme ebrei e pagani come membri della comunità. Quest’unità è anche la prova che Cristo produce veramente la pace tra i vicini e lontani e questo vale fino ad oggi: dove lo spirito di Dio apre i cuori delle persone tutto ciò che potrebbe dividere passa in secondo piano.

E così Paolo descrive in quattro immagini il carattere di una chiesa.

1             Per primo paragona la chiesa con una comunità, una nazione divina. Inizia dicendo: Così dunque non siete più né stranieri né ospiti. Non siete più come quelli che vivono come clandestini senza diritti civili in un paese straniero. Quante persone vivono e lavorano anche nella nostra città senza avere ancora il diritto di chiamare questo Paese la loro patria. Quante persone si sentono in mezzo a noi come cittadini di seconda categoria. – Non dev’essere così nella chiesa di Gesù Cristo! I gentili che una volta non avevano contatto con il Dio d’Israele sono ora, da quando credono in Gesù Cristo, concittadini. Hanno tutti i diritti e doveri che ha ogni membro del popolo di Dio. Hanno parte a tutti i beni e a tutto il bene nel regno di Dio.

La chiesa come una nazione. Una comunità di fedeli che hanno fatto tutti in qualche modo delle esperienze con Gesù Cristo. Confessano tutti insieme: ero come morto e sono diventato vivo in Cristo. Sono stato lontano e sono ora vicino a Cristo. Ho sperimentato che Cristo mi ama e voglio essere con lui. – Questa è la base di questa comunità. È una nazione che non è fondata su leggi o costituzioni, sul fare o lasciare certe cose. La chiesa come comunità di Dio si definisce nella appartenenza a Cristo.

Si potrebbe fare l’errore e pensare di far parte di questa comunità perché si viene con regolarità agli incontri, perché si sostiene finanziariamente il gruppo, anche se manca il contatto principale, quello con Cristo. Nella nazione di Dio non valgono le regole del nostro mondo. Si fa parte di questa nazione solo nell’unione con Cristo.

2             Però non si rimane solo a quel livello. Nel momento in cui si avvicinano quelli che sono vicini e quelli che sono lontani, si accostano anche a Dio. Questo è ancora di più di una semplice nazione perché parliamo di una relazione orizzontale tra i membri e verticale con Dio. Paolo scrive: siete membri della famiglia di Dio. La chiesa non è solo una comunità, ma è una grande famiglia. Sarebbe una famiglia nella quale Dio ha il ruolo di madre e padre e tutti i fedeli sono figli di varie età. Tutti quelli che fanno parte della famiglia vivono insieme nella casa di Dio e hanno il diritto di abitazione, diritto famigliare, diritto ereditario.

Mi piace quest’immagine perché se si vive insieme in questa casa di Dio, i figli hanno tanto contatto con i genitori e anche con gli altri figli più grandi o più piccoli. Questa convivenza mi sembra fondamentale in una chiesa. Conoscersi, ascoltarsi, aiutarsi, queste sono espressioni di una famiglia che funziona. È in quest’immagine è impressionante ricordarsi che Gesù Cristo non ha dato come esempio ai suoi discepoli un adulto o un bambino grande, ma un bambino piccolo. Potrebbe dirci che la crescita dentro una chiesa non si mostra nell’autonomia delle persone ma proprio nel suo contrario, in una sempre maggiore dipendenza dal Padre. I più deboli sono i forti perché non sono in grado di fare niente con le loro forze e il Padre celeste può raggiungere il massimo effetto con loro.

3             Però Paolo non si ferma neanche all’immagine della famiglia. Va oltre nel pensiero e arriva dopo aver parlato di quelli che abitano nella casa, alla costruzione della casa. Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore.

Edificio – edificare qualcosa – edificare qualcuno. Queste parole fanno parte della stessa famiglia. È edificante per noi se ci facciamo edificare dentro a quel grande edificio della chiesa di Dio. Gesù Cristo stesso è il fondamento di questa casa. La parola che la Nuova Riveduta traduce con pietra angolare potrebbe essere tradotta anche come prima pietra o l’ultima pietra, la chiave di volta. Cristo è tutto ciò. Egli è il fondamento della nostra fede, la prima pietra che viene posata bene in terra che darà a tutto l’edifico la stabilità necessaria.

Però Cristo è anche la pietra angolare che dà una direzione alla casa. Se quella pietra angolare non viene messa bene, ci saranno sempre crepe in tutto l’edifico. Quella pietra dà la direzione alla quale si orientano le mura. E così come i muratori si orientano a quella prima pietra quando costruiscono le mura dell’edificio, così anche noi possiamo e dobbiamo orientarci a Cristo quando costruiamo l’edificio della nostra vita e della nostra chiesa. Gesù è la pietra angolare che dà orientamento nella fede.

E infine Cristo è anche l’ultima pietra, la chiave di volta. Potete immaginarvi una di quelle finestre ad arco che troviamo in tante chiese. Se la volete distruggere dovete togliere solo una pietra, l’ultima che tiene tutto insieme. Senza quella pietra crolla l’arco. Servono tante altre pietre per costruire un arco ma solo una lo tiene insieme.

La Bibbia ci dice che Gesù Cristo è l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine di tutto l’edificio della chiesa. Tutto si posa su di lui la prima pietra fondamentale, tutto si orienta a lui la pietra angolare, tutto cresce verso di lui la pietra ultima.

4             È così Paolo introduce l’ultima immagine per la chiesa. L’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. Quell’edificio cresce. Con il passare del tempo, vengono sempre inserite nuove pietre in questo edificio. È una scelta che oggi sempre meno persone vogliono fare: lasciarsi incorporare, perdere l’autonomia di guardare un po’ qua e un po’ là senza dover sentire il peso dell’edificio sulle spalle. Però il tempio cresce solo se le pietre si lasciano posizionare.

La chiesa non è un qualsiasi edificio. È la casa di Dio, il tempio santo del Signore. Vuol dire che Dio stesso vive in questa casa, vive insieme a noi. La chiesa è la casa di Dio, forse è la cosa più bella che si può dire della chiesa. Uno si sente a casa dove sta bene, dove trova compagnia gradita, dove si può riposare, dove trova gioia e amore. Per tante persone la propria casa è il luogo più bello che esiste. Una casa del genere, dove si sta bene e dove uno vuole vivere, risposare e festeggiare. Una casa così vuol essere la chiesa per Dio. La chiesa di Gesù Cristo è un tempio che cresce, dimora per Dio.

Ora Paolo ha utilizzato tante immagini per spiegare sempre lo stesso: che cos’è la chiesa. La chiesa è una nazione santa, una comunità della quale i membri ne fanno parte per appartenenza a Cristo.

La chiesa è una famiglia con fratelli e sorelle, giovani e anziani nella fede ma soprattutto con Dio che ci è come madre e padre.

La chiesa è un edificio stabile; fondato su Gesù Cristo, orientato a Gesù Cristo, completato in Gesù Cristo.

La chiesa non è un edificio qualsiasi, è il tempio di Dio che vive in esso.

Tante immagini – una chiesa. Cerchiamo di viverla!

Amen

Ulrike Jourdan